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Adrenalina, gioia, inclusione e rispetto: i messaggi d’arrivederci dell’Ulassai Festival

Oltre ottocento iscritti e attività sold out in piazza Barigau e nell’intero centro di Ulassai. Grande successo per le storie di Favresse, Carminati e Willems, al centro dell’attenzione anche i temi dell’immigrazione, del dramma di Gaza e della lotta alla violenza di genere 

Ulassai (NU), 3 giugno 2025 – Adrenalina, gioia, riflessione. Un sentire collettivo e condiviso, tradotto numericamente nelle oltre 800 iscrizioni e circa tremila presenze, così come nelle attività ricettive sold out, ma in maniera ben più profonda dal senso di inclusione, accoglienza e solidarietà che si è respirato nei quattro giorni dell’evento. Va così in archivio la quinta edizione dell’Ulassai Festival, manifestazione dedicata alle attività outdoor non competitive, organizzato dall’amministrazione comunale di Ulassai e parte del progetto “Ulassai: dove la natura incontra l’arte”, finanziato dall’Unione Europea.

Arrampicata, slacklining, pumptrack, parkour, trekking e poi yoga, pilates, MTB per giovanissimi, bubble football, riflessologia plantare: discipline e pratiche che hanno fatto pulsare piazza Barigau e l’intero centro di Ulassai, oltre chiaramente alle pareti del territorio e in primis alla nuova via ferrata, inaugurata proprio lo scorso weekend dall’amministrazione comunale. Gli ulassesi hanno accolto con calore, affetto e partecipazione abituali quanto straordinari i partecipanti all’evento, facendoli sentire non ospiti ma cittadini.

Fra i più attesi, lo scalatore belga Nicolas Favresse e la bergamasca Marta Carminati, che hanno raccontato al pubblico le loro storie, le loro esperienze e i loro messaggi, al pari di Klaas Willems, climber belga di nascita ma ulassese d’adozione protagonista del documentario “Still Alive” girato a Ulassai, al canyon sa Tappara. “L’Ulassai Festival si è confermato una festa inclusiva, per tutti – il pensiero di Klaas – dai bambini agli appassionati più in là con gli anni, a prescindere dalle abilità di ognuno. Ho molto apprezzato il lavoro dei volontari, delle associazioni, della Proloco e del Comune di Ulassai. Spero e sono certo che questo evento possa crescere sempre di più, portando avanti i suoi positivi e apprezzati valori”.

Fra gli altri, spettacolare è stato il lavoro svolto dai ragazzi dell’associazione Sardinia Slackline. E fra i momenti che resteranno incancellabili c’è stato l’approdo della bandiera della Palestina, cucita a mano dai ragazzi del CAI Giovani, sulla highline da 500 metri, portata da Giuseppe Di Bella.

Sul palco, la festa e l’adrenalina hanno lasciato spazio anche a profonde riflessioni sui fenomeni migratori, sul dramma umanitario di Gaza, sulla necessità di combattere, educando, la violenza sulle donne. Momenti apprezzati dai partecipanti, per la soddisfazione degli organizzatori. Applausi anche per il flash mob del Corpo Nazionale Soccorso Alpino (presente anche con uno stand informativo in piazza) e della Pro loco sulla nuova via ferrata, così come per i musicisti (come Death Rattle Trio, Andrea Secci e Manuele Monni) e i deejay (fra cui Matthew Mas) che hanno suonato in piazza Barigau. Assai partecipati anche i laboratori Slow Food, che hanno visto tanti aspiranti chef cimentarsi con la preparazione di specialità locali, guidati da insegnanti d’eccezione del Consorzio Culurgiones Igp.

Con le oltre 800 iscrizioni alle attività (e quasi 500 partecipanti singoli, via ferrata esclusa) e tremila presenze, l’Ulassai Festival ha confermato la sua “crescita costante – spiega Luigi Deidda, vicesindaco di Ulassai – sia in termini numerici che di offerta. Tra le novità più apprezzate, c’è stata proprio l’inaugurazione della nuova via ferrata, che i partecipanti hanno definito un’esperienza suggestiva ed emozionante“. L’Ulassai Festival non è stato solo sport: “L’evento si è rivelato un’importante occasione di valorizzazione del territorio e della cultura locale, come dimostrano le numerosissime visite registrate nei due poli museali del paese. Un ringraziamento speciale va a tutte le associazioni locali, alla Pro Loco, alle attività commerciali e ai volontari che, con il loro impegno, hanno contribuito in maniera fondamentale alla riuscita del festival” ha aggiunto Deidda.

Hanno collaborato alle attività dell’Ulassai Festival le associazioni Sardinia Mountain Guides, Sardinia Slackline il Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna (CNSAS), il CAI Sardegna sez. ogliastra e il CAI Giovani Sardegna, la Proloco Ulassai,la Polisportiva Ulassai, l’Iron Blood Ulassai, la Sardinia Emotion, Slowfood Nuoro, l’Asd Ogliastra Cycling, la Parrocchia Sant’Antioco M. e l’Associazione P.A. Volontari Ulassai. Per la filmografia: ClimbAID SAMA, Planet TV e Alice Rosano.

Ufficio Stampa Ulassai Festival press@ulassaifestival.com

Organizzazione: Comune di Ulassai info@ulassaifestival.com

Foto: 1) Ulassai, il paese dell’arrampicata, ha ospitato dal 30 maggio al 2 giugno l’Ulassai Festival, dedicato alle attività outdoor non competitive; 2) Sospeso fra cielo, terra e mare: panorama niente male, dalla highline da 500 metri; 3) Da sinistra: Nicolas Favresse, Marta Carminati e Davide Camboli; 4) Giuseppe Di Bella sulla highline con la bandiera della Palestina cucita a mano dai ragazzi del CAI Giovani; 5) Tanti i partecipanti alle attività di slackline, curate da Sardinia Slackline; 6) Immancabili nel programma anche le sessioni di yoga; 7) L’Ulassai Festival è un evento per tutti, grandi e piccoli: l’importante è divertirsi; 8) La parete artificiale in piazza Barigau, gestita magistralmente dai volontari del Soccorso Alpino (Photo credits: Daniele Lai). Utilizzo gratuito consentito con menzione dei credits. Clicca sulle immagini per scaricarle.

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